domenica 17 dicembre 2006

E queste parole canto e cantai

Un tempo ridevo soltanto
a veder l'incanto di noi
vestiti di piume e balocchi
con bocche a soffietto
e rossetto negli occhi

scimmie, vecchiette obbedienti
e cavalli sapienti
sul dorso giocar
ridere era come amar

poi ripetendo il mestiere
s'impara il dovere di recitar
e pompa il salone il suo fiato
e il riso è sfiatato dal troppo soffiar
di creta mi pare il cerone
s'appiccica al volto
il mal del buffone
ridere vorrei stasera
ridere vorrei per me

Un Due Tre!
all'erta gli elefanti in piedi
saltino le pulci avanti
attenti passa il domatore!!
L'anima che ride
ride e sempre riderà
come una preghiera

i trapezi ronzavano elettrici
uccelli di piuma di un mondo di luna
legati i compagni per mano
libravan da pesci
vicini e lontano
si sfioran d'un tratto i due bracci
appesi nell'aria
come due stracci
sul sangue buttarono rena
ed entran di corsa i pagliacci.

E sempre ridere per compiacere
la sala piena da mantenere
che bello udire
l'applauso ilare
gonfiar la sala
scacciare il male
e sempre cedere con batticuore
a sogni e parole
da far scoppiare!!


Il padrone ha la tuba allungata
ed ha baffi arditi
e in fondo già sa
che restiamo alla frusta qui uguali
felici e incapaci di esser normali
e allora ridano gli altri stasera
e allora ridano gli altri di noi
e allora ridano gli altri stasera
ridano gli altri per noi.

lunedì 11 dicembre 2006

"Se questa è la miseria mi ci butto con dignità da Rey"

Ciao, fugace sogno di notte inoltrata che bussi alle porte del mio spirito.
Mi lasci quel pensiero di bello che invade il risveglio, una mattutina uscita che questa volta non distrugge la fantasia: adesso è notte ed ancora sto divagando su di te, contorto rompicapo che non ha ancora levato le tende da me e credo mai le leverà.
Da tanto la mia psiche si aggrega alla milizia delle menti avverse alla ragione, non cerco motivazioni della tua comparsa così come quella di avvenimenti e persone del mio percorso. Non mi arrovello sul perchè, ma su ciò che mi causa, sia per la sua inevitabile caduta sempre in tempo presente, sia per concentrarmi su ciò che conta maggiormente: più risposte e meno domande.
Così mi accontento di averti vissuto senza averti necessariamente compreso, ricordando nuovamente che modalità del genere avvengono anche nelle quotidianità, facezie o meno.
Un pò come questi mesi, che un pò mi stupiscono e mi fanno sognare
o che un pò mi disilludono e mi lasciano concretizzare:
come al solito livelli di vita sinusoidali.

lunedì 4 dicembre 2006

Lievi tonalità scure di volti infossati

Raggiriamo i satiri di questo girone folle che si traspone al reale
accucciati come belve in posizione di attacco coperti dal folto fogliame
raccogliamo la densa vita come polline di fiori sorti sul violento metallo
con quest'animo saturnino perso nell'estasi di un ritualistico ballo
non siamo molti ma vorremmo ululare i nostri perchè alla vicina ma scostante luna
un pò per volta si ergono i membri dispersi di questa razza oscurata di bruma
siamo i figli del caos in perenne lotta contro l'accanita indole
non viviamo mai in pace e raramente cediamo alla verità delle favole.

domenica 3 dicembre 2006

Battiti di Denti Tremendi

Il ronzio da motore che pulsa nella mente spossata
gode con calma del piacere di una lenta decadenza
fatica a ragionare sottolineandosi in una lenta parlata
ma non vuole nulla mentre si culla nell'indifferenza
puoi apprezzare tutti i bisbigli della città addormentata
non riesci più ad intravedere il reale in stato di sobrietà
il coito cerebrale di scatole cinesi interlacciabili in cascata
che enunciano blasfemie verso la consapevole moralità
Lo senti? E' il ritmo variante della vita che ti domina.

venerdì 1 dicembre 2006

Temprano por la tarde y por la noche, el sueño de ti

"So come inside
and touch my body
release your better
and forget...
the pain of the day"

Finita un'altra settimana e finite altre tensioni
finita fretta e ansia finite le preoccupazioni
Altro tempo e spazio che non deve forzarsi
allegrie e passioni che non vogliono fermarsi
vedo tanti chilometri tra questo momento ed una fine
sfruttare i momenti di naturalezza privi di pantomime
quanta vita che mi riserva il prossimo domani
che sia ardente risolutezza o pensieri vani
solo un pò di rimpianto per tutti gli anni sprecati
a non comprendere la natura dei miei stati

Cosa posso farci se vorrei fermare la gente per strada per strappargli un sorriso
volti monolitici e corrucciati si frappongono tra me e la semplicità di un pò di umanità
cosa posso farci se nessuno capisce
come posso io dispiacermi se a nessuno poi dispiace.